Descrizione: Dimensioni medio grandi, di colore grigiastro con livrea violacea e riflessi multicolori.
Biologia, comportamenti e danni: Forma dense popolazioni sinantropiche.
Le femmine dei piccioni di città depongono 1 o 2 uova per covata sino a 6-8 volte in un anno; quelle di razze selvatiche portano invece a compimento 2 covate per anno con periodicità primaverile.
La schiusura delle uova si verifica dopo 2-3 settimane; gli individui neonati raggiungono la maturità dopo 4-5 settimane. I nidi vengono predisposti in anfratti di monumenti, nei sottotetti degli edifici o in punti ove possono trovare adeguato riparo. L’abbondante presenza di escrementi, penne e piume, rendono molte parti delle strutture frequentate soggette a gravi carenze nella osservanza di opportune condizioni igienico sanitarie.
La presenza dei colombi può scatenare infatti la diffusione di numerose forme patogene (tra cui aspergillosi, candidosi, clamidosi, coccidiosi, encefalite, salmonellosi, tubercolosi), come pure agevolare la diffusione di ectoparassiti tra cui pidocchi, pulci, cimici, acari e soprattutto zecche molli (ad esempio Argas re-flexus, in grado di attaccare l’uomo), che potrebbero avere gravi ripercussioni per la salute dei frequentatori delle strutture.
Gli escrementi risultano gravemente corrosivi di monumenti, cornicioni di edifici e statue, anche in metallo.
Prevenzione e lotta: Le soluzioni adottabili sono diverse, meglio se integrate tra di loro. Tra queste se ne ricordano alcune.
- Adozione di misure dissuasive anti-sosta, realizzate con spilli in acciaio o in plastica.
- Riduzione dei siti di nidificazione, sottrazione di uova e di nuovi nati.
- Costruzione di colombaie urbane e controllo dell’ovodeposizione.
- Ripetute catture e spostamento degli esemplari.
- Applicazione di impianti ad induzione elettrostatica.
- Chiusura di cavità nido e spazi sosta con reti o altri mezzi.
- Sterilizzazione chirurgica e sterilizzazione chimica (quest’ultima ha ricevuto una forte attenzione a livello internazionale).
- L’introduzione di rapaci diurni o notturni denuncia limiti, fatti salvi i casi di impiego negli aeroporti.